La Giornata Europea della Logopedia è stata creata nel 2004 dal Comitè Permanent de Liaison des Orthophonistes-Logopèdes de l’Union Européenne (C.P.L.O.L.) e viene celebrata ogni anno il 6 Marzo.
Il tema scelto per il 2017 sono I DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE.
Tra i disturbi della deglutizione più importanti da citare troviamo LA DISFAGIA.
La disfagia è la difficoltà nel deglutire cibi solidi o liquidi (o entrambi) ed il termine si riferisce a qualsiasi disagio deglutitorio.
Alcune persone possono non riuscire a deglutire in sicurezza liquidi, cibi o saliva. Quando ciò avviene alimentarsi diventa problematico. Spesso, la disfagia rende difficile l’assunzione di calorie e liquidi in quantità sufficienti a nutrirsi e determina di conseguenza anche altri gravi problemi di salute.
Le principali patologie in cui si può manifestare disfagia sono:
- Patologie neurologiche ( esiti da ictus, paralisi cerebrali infantili, parkinson, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica etc..
- Patologie neoplastiche del collo
- Patologie vascolari
- Invecchiamento: (presbifagia) con l’età, l’esofago tende a perdere un po ‘della forza muscolare e la coordinazione necessaria per spingere il cibo nello stomaco.
Come capire che qualcosa non va?
Il passaggio di cibi o bevande nelle vie aeree anziché in quelle digestive si può manifestare in modo evidente, con sensazione di soffocamento, tosse, comparsa di colorito rosso o cianotico al volto. Altre volte pero’ il passaggio di piccole quantità di alimenti nei bronchi avviene in modo silente, spesso nemmeno il paziente si accorge, perciò bisogna prestare attenzione ad alcuni segni:
- Comparsa di tosse involontaria entro 2-3 minuti dalla deglutizione di un boccone
- Voce velata o gorgogliante
- Febbre, anche non elevata (37.5°-38°) senza cause evidenti
- Presenza di catarro
- Fuoriuscita di cibo o liquidi dal naso
- Aumento della salivazione
- Difficoltà a gestire le secrezioni orali.
Se il paziente, o chi si occupa di lui, nota anche solo uno di questi segni è bene che si rivolga subito a un medico.
La diagnosi della disfagia è compito del medico e il trattamento della disfagia è compito del logopedista. Entrambi valutano insieme l’entità del disturbo mediante prove dirette della deglutizione ed indagini sulle strutture correlate e coinvolte.
Intervento riabilitativo
Una volta accertata la Disfagia, l’obiettivo terapeutico principale è il recupero di una deglutizione fisiologica o, se questo non è possibile, di una deglutizione funzionale, caratterizzata da una maggiore durata dell’atto deglutitorio, eventuali limitazioni dietetiche, adozione di posture facilitanti.
Il Logopedista stilerà un piano di trattamento personalizzato che possiamo suddividere in tre fasi:
PRIMA FASE: importante in particolar modo nella gestione del paziente neurologico, prevede l’adozione di strategie multimodali, favorendo l’interazione del paziente con ciò che lo circonda e favorendo in lui la consapevolezza del problema.
SECONDA FASE: esercizi e terapie volti a migliorare la sensibilità e la funzionalità degli organi preposti alla deglutizione.
TERZA FASE: procedure riabilitative personalizzate in base alla patologia del paziente. Prevedono stategie di compenso che modificano il meccanismo della deglutizione ( tecniche di deglutizione, posture facilitanti); tecniche rieducative che mirano al ripristino parziale o totale delle funzioni alterate nella deglutizione ( esercizi che mirano al miglioramento dei deficit neuromuscolari o sensoriali).Sono previsti inoltre dei provvedimenti adattativi, ovvero tutto ciò che riduce le difficoltà dell’atto deglutitorio e la sua preparazione: comprendono artifizi dietetici e adozione di ausili specifici per l’alimentazione.
Dieta e precauzioni alimentari
Nel trattamento della Disfagia è fondamentale pianificare una dieta personalizzata in base alle diverse problematiche deglutitorie: la scelta degli alimenti sarà strettamente correlata al tipo e al grado di Disfagia, col fine di ridurre al minimo il rischio di aspirazione. E’ importante valutare contemporaneamente diversi fattori tra cui la sicurezza del paziente ( per cui gli alimenti dovranno rispettare alcune importanti caratteristiche fisiche come Viscosità – Compattezza – Omogeneità – Consistenza), le sue necessità nutrizionali, eventuali patologie concomitanti, gusti e preferenze personali. Per quanto riguarda la Consistenza, i cibi vengono classificati in: Liquidi, Semiliquidi, Semi solidi, Solidi: in genere la consistenza piu’ favorevole al paziente disfagico è rappresentata dal Semiliquido e dal Semi solido. I Liquidi sono generalmente piu’ difficili da deglutire percio’ la loro densità potrà essere modificata con l’aggiunta di addensanti.